La nuova attività, iniziata lo scorso 5 luglio, prosegue senza sosta, con nuove bocche che si aprono nell'arco di pochi giorni. Ma tutte in un raggio di appena qualche centinaio di metri. L'ultima, l'1 agosto, si è aperta sullo stesso cono su cui insiste la frattura del 25 luglio.
Le esplosioni prodotte da queste bocche hanno generato forti e continui
boati udibili in gran parte dei centri abitati sui versanti settentrionale, orientale e meridionale
boati udibili in gran parte dei centri abitati sui versanti settentrionale, orientale e meridionale dell’Etna.
Non resta quindi che godersi lo spettacolo. Le terrazze da cui
affacciarsi per ammirare l'Etna sono molte e a diverse quote di altezza.
Chi preferisce può scegliere
il sentiero di Serracozzo che, partendo dal
Rifugio Citelli,
a quota 1700 metri sul versante est del vulcano, arriva sulla cresta
della valle del Bove. Da lì, dopo una camminata relativamente facile in
salita della durata di circa un'ora e mezza, la visione è diretta.
I crateri sommitali hanno prodotto degassamento continuo al Cratere di Nord-Est (NEC, Fig. 1.1) ed alla Voragine-Bocca Nuova (VOR, BN), mentre al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) la consueta, debole attività fumarolica è stata ripetutamente interrotta da emissioni impulsive di gas.
I crateri sommitali hanno prodotto degassamento continuo al Cratere di Nord-Est (NEC) ed alla Voragine-Bocca Nuova (VOR, BN), mentre al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) la consueta, debole attività fumarolica è stata ripetutamente interrotta da emissioni impulsive di gas caldo e piccoli sbuffi di cenere marrone grigiastra.