Dopo la cessazione dell'attività effusiva in Valle del Bove, nella notte del 15-16 giugno,
non si è più osservata alcuna attività eruttiva, continua invece il degassamento dai crateri sommitali (segnati con dei puntini gialli in foto), ad eccezione del cratere Voragine, dove l'attività fumarolica è pressoché assente, e con emissione di gas che si osservano in alcune piccole fumarole nelle
pareti interne del Cratere di Nord-Est, il cui fondo era completamente ostruito.
Al
Cratere di Sud-Est è continuata un'attività di degassamento diffusa, alimentata da numerose fumarole concentrate largamente lungo
l'orlo settentrionale del cratere ed in corrispondenza della bocca apertasi il 12 maggio sul medesimo orlo, che era sede di attività esplosiva fino a metà giugno, altre fumarole erano ubicate all'interno della nicchia di collasso formatasi durante il parossismo del 10 febbraio nel
fianco meridionale del cono.
Il
cratere Bocca Nuova è stato quello con i segni di attività più evidenti nel corso della settimana, nella parte occidentale del cratere, in corrispondenza della BN-1, sono presenti due pozzi aperti, che sono sede di forte degassamento pulsante e spesso accompagnato da boati udibili anche a diversi chilometri di distanza sui fianchi del vulcano, e che in assenza di vento e con condizioni di buona visibilità, questo degassamento ha formato
un robusto e denso pennacchio, durante le ore notturne sono stati visibili deboli bagliori in corrispondenza sempre della BN-1.
L'
ampiezza media del tremore vulcanico si è mantenuta su un livello medio, con un leggero trend in incremento osservato da giorno 23, con le localizzazioni dei centroidi delle sorgenti del tremore vulcanico risultano concentrate nell'area del cratere Bocca Nuova, in un intervallo di profondità principalmente compreso tra 2800 e 3000 metri al di sopra del livello medio del mare.