L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che a partire dalle ore 18.00 di domenica 27 Novembre la rete di videosorveglianza, quando la copertura nuvolosa che insisteva sul vulcano si è diradata, ha evidenziato l'
apertura di una bocca effusiva alla base nord-orientale del Cratere di Sud-Est, ad una quota di circa 2800 metri, da cui viene emessa una piccola colata lavica che avanza lentamente in direzione della desertica Valle del Leone.
Il tremore vulcanico nelle ultime ore
non mostra particolari variazioni rispetto all'andamento medio registrato nell'ultima settimana, ed i segnali attualmente disponibili dalle reti di monitoraggio delle deformazioni non mostrano variazioni di rilievo nelle ultime ore.
In data
30 Novembre il fronte della colata alimentata dalla bocca ubicata a quota 2800 metri
è avanzato solo di qualche centinaio di metri nella Valle del Leone, nei giorni precedenti, la bocca eruttiva ha alimentato anche altre piccole colate che si sono parzialmente sovrapposte alla prima colata.
Al 18 dicembre il campo lavico attivo è costituito dalla colata lavica principale, e da diverse bocche effimere che alimentano piccoli flussi lavici, inoltre da informazioni dirette su campo à stata osservata la presenza di hornito e di una modesta attività esplosiva alle bocche con emissione di brandelli di lava.
Al 27 dicembre l'attività ha mostrato regime effusivo variabile a tratti impulsivo, che ha determinato lo sviluppo di un campo lavico caratterizzato dalla sovrapposizione di diversi flussi lavici con espansione nella Valle del Leone e Valle del Bove, dall'integrazione delle immagini termiche delle telecamere di sorveglianza INGV-OE e dalle immagini satellitari Sentinel-2 L2A (Sentinel Hub ESA), si è osservato che il fronte lavico più avanzato giorno 20 dicembre si attestava alla quota di circa 2500 m, giorno 23 dicembre a quota 2250 m, e giorno 25 dicembre alla quota di 2150 metri.
Similarmente alle settimane precedenti, l'attività ha mostrato regime effusivo variabile a tratti impulsivo, che ha determinato lo
sviluppo di un campo lavico caratterizzato dalla sovrapposizione di diversi flussi lavici con espansione nella Valle del Leone e Valle del Bove, dall'integrazione delle immagini termiche delle telecamere di sorveglianza INGV-OE e dalle immagini satellitari Sentinel-2 L2A (Sentinel Hub ESA), si è osservato che il fronte lavico più avanzato giorno
30 dicembre si attestava alla quota di circa 2200 metri con un volume di lava eruttato stimato in circa 1 milione di m3.