Eruzioni del 1879
L'eruzione dell'Etna del 26 maggio 1879 scoppiò sui due fianchi del vulcano, si aprirono due fessure sul fianco del vulcano, una sul lato Nord-Est e una sul lato opposto a Sud-Ovest, dove l'eruzione durò un solo giorno, le bocche del lato Nord-Est eruttarono fino al 7 giugno, undici giorni dopo.
Dapprima fuoriuscì una colata diretta verso Biancavilla e nella stessa serata una colata si diresse verso Mojo Alcantara sul fianco settentrionale del vulcano e occupò il torrente Pisciaro e distrusse la frazione Passopisciaro di Castiglione di Sicilia, una lunga colata di lava che il 29 maggio attraversò la strada tra Randazzo e Linguaglossa.
L'eruzione fu unica nel suo genere, almeno per l'Etna, in quanto avvenne in contemporanea in due punti opposti del vulcano e non fu di tipo sommitale ma laterale.
A favore della popolazione colpita dalla colata lavica il Parlamento italiano concesse dei sussidi per ripristinare le colture di vigneto e bosco andate distrutte, a seguito dell'evento si giunse ad "una delle prime norme ad hoc post disastro" da parte del Parlamento italiano.