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CRATERI 1928
Descrizione: La fessura eruttiva è situata lungo la scarpata di faglia di Ripa della Naca a circa 1150 m di quota ed è composta da una serie di piccoli bastioni di spatter.
Prima del 1928 con il ripetuto manifestarsi di eruzioni effusive lungo fessure orientate N-S ha generato la sovrapposizione di colate laviche da Acireale fino all'area di Ripa della Naca, l'assetto e la forma della successione lavica indicano che il Sistema Acireale comprende i prodotti relativi a un primitivo vulcano composito, interpretato come un vulcano a scudo, esso si sviluppava in lunghezza per almeno 22 km lungo un asse orientato NNO-SSE con l'estensione meridionale di questo vulcano a scudo che non può essere ben delimitata perché la sua base si trova sotto il livello del mare fino a 660 m di profondità, mentre il limite settentrionale è individuato tra Ripa della Naca e S. Venera.
Il 3 novembre i cittadini dei paesi minacciati dalla lava, preoccupati di perdere le loro case, si riunirono per andare in processione al fronte lavico che, alla data suddetta, era già arrivato al sito dove oggi sorge il santuario Magazzeni, durante la processione si avvertivano violenti terremoti e forti boati provenienti dai crateri terminali, iniziò anche a piovere, gli abitanti di Mascali (che tra l'altro era ancora molto distante dal fronte lavico) pensarono bene di ritornarsene mentre quelli di S. Alfio arrivarono fino alla punta più avanzata della colata dove venne celebrata la santa messa, la notte del 5 novembre del 1928 la lava irruppe nel sito denominato "Ripe della Naca" a una quota di circa 1200 metri s.l.m. e nel giro di appena 36 ore raggiunse la città di Mascali, gli abitanti del paese di S. Alfio sul lato nord del piccolo santuario posero una lapide in ringraziamento per lo scampato pericolo.
La cronologia delle fasi dell'eruzione del 1928 fu la seguente: 2 novembre colata lavica in Valle del Bove, 3 novembre apertura della frattura eruttiva poco sopra il rifugio Citelli, 5 novembre apertura di una frattura eruttiva alle ripe della Naca e per la città di Mascali fu la fine, il 7 novembre venne completamente coperta dalla lava, fu poi ricostruita poco dopo in altro luogo vicino poco più a NE dell'originario sito.
L'eruzione del 1928 pone un importante interrogativo sulla causa primaria che determinò una estesa fratturazione del fianco orientale del vulcano, che in alcuni punti supera i cinque metri di larghezza.
Questo luogo è bene visibile dai paesini sottostanti soprattutto quando nevica a quota inferiori, la neve imbianca le sciare di cascate di lava di Ripa della Naca delineandone nettamente il confine con la zona alberata risparmiata dalla colata, queste singolari strisce di sciara imbiancata di neve assumono lo strano aspetto di un numero romano, cioè IIV dato che la neve si accumula sulla lava rendendosi visibile anche a notevole distanza rimarcando quelle che un tempo erano le incandescenti cascate della lava che ha distrutto Mascali, gli anziani sanno leggere questo singolare evento come "calendario naturale" annunciatore dei rigori invernali e conoscono che quando sull'Etna appaiono i "numeri romani" è bene preparare il braciere o più comodamente, come accade ai nostri tempi, accendere stufe, termosifoni o pompe di calore.
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Sentiero Ripe della Naca
Sentiero Ripe della Naca
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1185 m
1185 m
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