Il sentiero
Geologico-Didattico Monte Grosso - Monte Gemmellaro è dedicato al geologo-naturalista Carlo Gemmellaro(Catania 1787/1866), lungo il percorso e possibile osservare i resti di varie eruzioni vulcaniche susseguitesi a partire dalla seconda metà del 1800 sino ai giorni nostri, con peculiari strutture vulcaniche quali hornitos, coni piroclastici, colate laviche e canali di scorrimento, maggiormente distinta per l'eruzione del 1886 che giunse fino a qualche centinaio di metri prima del paese di Nicolosi.
Partendo da
Piano Bottara (in prossimità del ristorante "La nuova quercia") ad un altitudine di circa 1250 metri, ci dirigiamo verso il cancello del Demanio di Monte Concilio, percorrendo la cosiddetta scorciatoia dell'SP92, traversa a destra dopo il piano, superato il cancello, dopo circa 100 metri, si arriva ad un bivio qui proseguiremo dritto tralasciando a destra,
Monte Concilio (dove si trova anche un rifugio Forestale - "La Ginestra") trovando subito davanti a noi il serpente lavico del 2001 che attraversiamo sulla strada, sotto la colata del 2001, più scura, sono affiancate quelle del 1886, che diede origine al
Monte Gemmellaro e al
Monte Grosso, e del 1892 originata dai Crateri Silvestri.
A circa 150 metri dal punto di partenza, attraverso una serie di rilievi lavici relativi all'
eruzione del 2001, questi rilievi sono significativi perchè raccontano l'evoluzione morfologica della colata lavica antica, i due rilievi più salienti, sono gli
argini lavici più esterni della colata lavica con un altezza massima di circa 10 metri e si sono formati quando la lava ha iniziato a raffreddarsi, a causa della sua viscosità, la lava rallenta e si ferma quando inizia a perdere calore nelle porzioni più esterne del flusso, generando gli argini, il processo continua determinando la formazione di altri argini secondari, la sovrapposizione di colate laviche di età differenti è riconoscibile da diverso colore, questa differenza cromatica è da attribuire alla presenza di licheni biancastri, che hanno bisogno di molto tempo per crescere fornendo così una datazione relativa delle colate.
A poco distanza è possibile ammirare una delle strutture più peculiari derivate dall'attività eruttiva del vulcano, qui denominata come
lava BLOB, una sfera di lava di dimensioni metriche, di forma caratteristica.
Dopo una breve salita la strada arriva a
Monte Grosso coperto da un bosco misto, aggirato a sud il monte, raggiungiamo un piccolo rifugio della Forestale dotato di un'area attrezzata, la Casermetta di Monte Grosso, da qui è ben visibile il golfo di Catania, soprattutto nelle giornate soleggiate.
Proseguendo verso nord, attraversata la sbarra forestale, si continua in leggera salita tra le colate laviche fino alla base di
Monte Gemmellaro, intitolato al geologo naturalista Carlo Gemmellaro, professore di storia naturale geologia e mineralogia presso l'università di Catania nei primi anni anni del 1800, la cui ricerca ha contribuito a sviluppare una scuola geologica di fama internazionale, dove si possono scorgere alcune
bocche eruttive del 1886, un bellissimo
hornito con una piccola
grotta adiacente e poco più avanti un'enorme
canalone lavico dalla stupefacente bellezza, continuando nella salita tramite un ripido sentiero, è presente l'omonimo
rifugio aperto, utile anche come punto di bivacco.
La vegetazione del monte è costituita da pini e ginestre, il
panorama incantevole, verso sud si può distinguere benissimo il netto contrasto tra le colate più antiche ormai colonizzate da muschi e licheni e quella più scura del 2001, continuando per la sommità di Monte Gemmellaro un pò più in salita, si può ammirare un superbo panorama che permette di osservare da un lato i
crateri sommitali e dall'altro lo splendido
golfo di Catania.
Per il
rientro seguiremo quasi lo stesso percorso, aggirando però Monte Gemmellaro per diversificare il tracciato, percorrendolo tutto in discesa e poter tornare con facilità al punto di partenza, un
sentiero semplice, ricco di storia e aspetti geologici e vulcanologici, con molti punti immersi nella natura in cui potersi sedere e riposare in caratteristiche aree ristoro costruite in legno e con possibilità di accendere un fuoco e bivaccare.