All'interno di una
splendida vallata a confine tra i comuni di Maletto, Maniace e Bronte, in un'area parcheggio appositamente costruita, inizia il nostro sentiero delle
Favare di Santa Venera in parte uguale al sentiero CAI 751 "Sciare di Santa Venera" che si snoda in territorio di Bronte, in Contrada Edera, nel versante nord-ovest dell'Etna.
Il percorso svela un territorio caratterizzato da un
raro fenomeno idrogeologico, il Fiume Flascio e il Torrente della Saracena, che discendono dai Monti Nebrodi e si infrangono contro le basse pendici dell'Etna in un'area pianeggiante, occupata da un forte spessore di lave antichissime, fortemente fratturate e permeabili,
emergono così qua e là, soprattutto nella stagione primaverile, ristagni d'acqua, torrentelli, e piccole cascate di estrema bellazza, mentre nelle aree asciutte dominano il giallo delle ferule e il bianco degli asfodeli.
Il sentiero si sviluppa in maniera da cogliere gli aspetti naturali più significativi, ma anche qualche rustico ricovero utilizzato nel tempo dei pastori, e resti archeologici di grande interesse,
datati nel periodo che va tra la fine del V e l'inizio del IV secolo a.C. (epoca greca) e la prima metà del IX secolo d.c. (epoca tardo bizantina, prima dell'invasione araba).
Un sentiero di grande importanza per il Parco e per il territorio,
il primo sentiero di archeotrekking nell'area protetta che riesce a coniugare in modo esemplare
straordinari valori naturalistici con altrettanto significativi valori storici e culturali e che costituisce una nuova, grande opportunità di fruizione per visitatori e turisti.
Nella seconda parte del sentiero dopo aver visitato la zona delle favare si sale di qualche chilometro in contrada Balze Soprane, quasi nel lembo estremo della Valle dell'Alcantara, qui sopravvivono tracce di uno dei più antichi luoghi di culto esistenti in Sicilia, avvolto anche da un affascinante alone di mistero, la traccia più evidente è la cosiddetta
"Spirale Megalitica", un particolare monumento localizzato sul versante nord-occidentale dell'area etnea, da tempo oggetto di ricerche, ed in base alla tecnica costruttiva, si ipotizza che si colleghi all'architettura megalitica presente in Sicilia tra la fine dell'Età del Rame e l'Antica Età del Bronzo,
databile al III millennio a.C., in Sicilia esistono altre strutture costruite con lastroni verticali, che formano veri e propri dolmen.
Un sentiero semplice e piacevole per scoprire un panorama ed un ambiente meraviglioso, incantato e ricco di storie antichissime.