Partendo da
Piano Fiera, l'area attrezzata in territorio di Adrano
si attraverseranno boschi di pino, querceti e pioppi tremuli, misti ad altre essenze arboree,
campi lavici e antichi crateri, passando per il complesso eruttivo del 1974 dei
Monti De Fiore, immersi nella natura del parco dell'Etna.
Superato il cancello di accesso ai sentieri, si imboccherà la pista forestale che si diparte sulla sinistra, direzione rifugio galvarina, si camminerà in una fitta pineta superando
monte nespole, arrivando in zona pianeggiante sotto monte Leporello, dove è possibile scoprire le
pietre cannone, tipiche formazioni laviche che si formano quando la lava attraversa una zona boscata.
Superata la zona si sale fino alle falde di Monte Rosso e quindi entrare nel complesso dell'
eruzione dei Monti de Fiore, il paesaggio cambia radicalmente e all'arrivo sulla cima del primo monte ci aspetterà un fantastica vista.
Quello dei Monti De fiore, è il
complesso eruttivo più recente di questo versante, infatti esso è stato generato dall'eruzione del 1974, si tratta di un'eruzione particolare, infatti essa è una delle rare eruzioni eccentriche sull'Etna, ovvero completamente indipendente dal cratere centrale, il
versante Ovest è conosciuto anche come il "rift occidentale" dell'Etna, settore nel quale si osserva una notevole densità di fratture e bocche eruttive di fianco, fra le quali spiccano gli antichi coni piroclastici di Monte Minardo, Monte Ruvolo e Monte Lepre.
Superati i monti de Fiore ci si incammina per una bella discesa, prima su un campo lavico, proprio dell'eruzione dei monti, e dopo aver superato le spalle di
monte Nuovo, ci si immerge nuovamente dentro la natura, nel sentiero che porta verso monte Lepre, lungo il tragitto una splendida
quercia secolare, di circa 300 anni, rende l'emozione della storia naturale del luogo.
Dopo aver superato
monte Arso, si incontra una megalitica
formazione lavica dalle dimensioni enormi, particolare e in contrasto totale con l'area circostante, prodotto dell'eruzione del 1763 di monte Nuovo, in cui è possibile ammirare anche i particolari della formazione e composizione interna.
Girando a sinistra all'incrocio su monte Ruvolo, inizia l'ultima salita per il rientro a piano fiera, passando per
monti tre frati, con la tipica costruzione denominata in dialetto
"Pagghiaru" che racconta un po la storia dei vecchi frequentatori della zona.
Proseguendo circondati da
boschi di rovere e roverelle, pini e pioppi tremuli, il rientro nella zona da dove eravamo partiti, Piano Fiera.